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Cucina Veneta

La fugassa Veneta con le farine naturali senza glutine è un esperimento che ho voluto fortemente testare senza l’uso di mix preparati industriali. Nel blog avevo già inserito questa ricetta sglutinata , con la lunga lievitazione ma con la farina per pane.

La fugassa è un lievitato dolce di Pasqua originario del Veneto, che vanta origini molto antiche. La focaccia veneta era originariamente il dolce dei poveri, preparato in occasione delle feste. Si dice che questo pane dolce sia stato creato da un fornaio trevigiano che lavorò la pasta del pane con ingredienti inusuali, come burro, uova, miele e mandorle, ottenendo così una pasta soffice. La leggenda racconta che egli regalava la fugassa ai suoi clienti più “fedeli” durante la Pasqua. Si narra venisse preparato anche in occasione dei fidanzamenti ufficiali: questo dolce lievitato, infatti, era donato alla famiglia della ragazza scelta come sposa con il prezioso anello nascosto al suo interno. Una tradizione romantica che ha un sapore dolcissimo…

La ricetta classica e originale della focaccia tradizionale veneta prevede diverse lievitazioni, che variano da 3 a 4 prima della cottura. In questo procedimento con le farine naturali però farò una versione più breve. Generalmente si presenta in forma rotonda perché viene cotta in stampi circolari con un diametro variabile di circa 25 cm e consiste in una pasta interna soffice e leggera, di colore giallo-dorato. Ogni città veneta applica poi alla ricetta d’origine delle varianti: ad esempio l’aggiunta del marsala al posto dello spumadoro (una miscela di olii essenziali di agrumi mescolata con una miscela di aromi in acqua) e delle scorze di agrumi.

Vediamo come preparare la focaccia veneta in versione senza glutine, utilizzando solo farine naturali.

Se vuoi provare con il mix per pane trovi qui la ricetta lunga: fugassa veneta

se cerchi una colomba facile e veloce prova questa ricetta: colomba veloce senza glutine

fugassa veneta con farine naturali

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Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
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Ingredienti

  • PER IL LIEVITINO
  • 50 g farina di riso
  • 100 g latte
  • 20 g zucchero semolato
  • 12 g lievito di birra fresco
  • PER L'IMPASTO
  • 200 g farina di riso
  • 200 g latte
  • 100 g amido di mais
  • 50 g farina di mandorle
  • 15 g polvere di bucce di psillio (fondamentale per far lievitare il composto)
  • 80 g burro
  • 50 g zucchero semolato
  • 3 uova medie
  • 1 cucchiaio di spumadoro (o buccia limone/arancia tritata finissima) oppure Marsala
  • 1 pizzico sale fino
  • PER LA GLASSA
  • 1 tuorlo
  • 2 cucchiai latte
  • granella di zucchero

Procedimento

Fare il lievitino: Sciogliete il lievito e lo zucchero nel latte caldo. Unite il liquido alla farina di riso (50 g). Lasciate lievitare in una tazza, coperto con pellicola, per 30 minuti.   Fare l'impasto: Mescolate la farina di riso con quella di mandorle, l'amido, lo psillio e un pizzico di sale. Aggiungete lo zucchero, il latte e gli aromi. Unite un uovo alla volta facendolo amalgamare completamente prima di versarne un altro. Per impastare io uso la planetaria con il gancio. Terminate incorporando il lievitino al composto. Impastate aggiungendo il burro morbido, fino ad ottenere una massa morbida e appiccicosa. Lievitazione: Trasferite in una grande boule, ricoprite con pellicola e fate lievitare almeno 2 ore, fino a un forte accrescimento di volume. Trascorso il tempo, trasferite l'impasto in uno stampo di carta da panettone diametro 20 cm, oppure una tortiera 22 cm foderata da carta forno. Praticate 1 taglio a croce sull'impasto. Lascia lievitare ancora 40 minuti circa coperto da pellicola. In una ciotola preparate la glassa mescolando il tuorlo con il latte. Riprendete la fugassa, spennellatela con la glassa e ricoprite con la granella di zucchero.   Cottura: Infornate a 180°C, forno già in temperatura. Ci vorranno circa 50 minuti, se la focaccia comincia a colorire troppo ricopritela con un foglio di alluminio. Fate la prova stecchino prima di estrarre dal forno. Lasciate raffreddare su una gratella.

Note: potete realizzare la farina di mandorle in casa, frullando finemente le mandorle ad impulsi in un mixer insieme ad un cucchiaio di amido. 

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un'alzata ricca di palline dolci

Febbraio è il mese dei dolci più goduriosi! Vediamo come preparare in maniera semplice, veloce e senza glutine una ricetta della tradizione. Le castagnole senza glutine !

Non amo molto i dolci fritti, qui nel blog infatti si possono contare in una mano e sono esclusivamente dedicati al carnevale.

Crostoli, Frittelle veneziane e ora le castagnole, che dalle mie parti si chiamano favette.

Vediamo come prepararle con pochi ingredienti glutenfree e senza fatica.

Faranno sicuramente la felicità di grandi e piccini!

un'alzata ricca di palline dolci

castagnole senza glutine

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
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Ingredienti

  • 300 g farina per dolci Mulino Marello
  • 100 g zucchero
  • 100 g olio di semi
  • 2 cucchiai di latte (se serve a bisogno)
  • Mezzo bicchierino di grappa o rum
  • Mezza bustina di lievito per dolci
  • 2 uova

Procedimento

Miscelare nella planetaria o mano la farina con lo zucchero e il lievito.

Unire le uova, l’olio, il latte e il mezzo bicchierino di liquore.  Impastare fino a formare un panetto morbido ed elastico.

A bisogno regolarsi con il latte o la farina, il composto può variare a seconda della polvere usata o della grandezza delle uova.  Formare dei rotolini e tagliare dei gnocchetti lunghi circa 2 centimetri.

Arrotolarli tra le mani in modo da formare delle palline. Scaldare l’olio di semi in un tegame grande circa 22 cm e con i bordi alti.  Friggere un po’ di castagnole alla volta, facendole dorare.  Posatele sulla carta assorbente e servitele con una spolverata di zucchero a velo.

Buon Carnevale a tutti!

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una torta scura sopra una alzata natalizia, decorata con glassa al cioccolato e ribes

Il pan del Doge, o torta del Doge, è un dolce tipico veneto, in particolare della provincia di Rovigo, ricco di frutta secca e profumato al vino. Deve il suo nome e le origini all’ultimo Doge Silvestro Valier (1630-1700) che era un grande amante della buona cucina e della bella vita. Per preparare la ricetta originale occorre munirsi di tempo e pazienza perché ci sono due lievitazioni, una del preimpasto di 12 ore e un’altra dell’impasto arricchito di 15 ore. Per velocizzare i tempi, prepariamo questo dolce con una ricetta più fattibile a casa e in versione senza glutine.

La mia ricetta prevede una miscela di farine naturali in purezza che rendono il dolce soffice e adatto a tutti. E’ un dolce saporito con vino passito, energetico grazie alla frutta secca e uvetta passa nell’impasto.

La torta del Doge è ottima a colazione con una spolverata di zucchero a velo oppure come dolce di fine pasto, servita con una salsa di accompagnamento. Basterà sciogliere in un pentolino a fuoco basso la marmellata di arance allungata col succo di arancia mescolando bene e servire ad ogni commensale un piattino con la salsa a specchio con sopra una fetta di Pan del Doge.

In foto la vedete ricoperta da ganache fondente, decorata con ribes e rametti di rosmarino.

Se amate le ricette del Natale e i regali homemade trovate una sezione dedicata qui nel blod “idee di Natale”.

Provate ad esempio :

Torta di Natale

torta al cioccolato di Natale

confettura di pere e cioccolato”

e tantissime altre idee

 

una torta scura sopra una alzata natalizia, decorata con glassa al cioccolato e ribes

torta del doge

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
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Ingredienti

  • 250 g di farina (150 g farina di riso, 50 g farina di grano saraceno finissima, 50 g fecola)
  • 3 uova
  • 100 g zucchero semolato
  • Mezza bustina di lievito per dolci
  • 150 g burro
  • 100 g uvetta sultanina
  • 50 g frutta secca mista (noci, pinoli, nocciole, mandorle)
  • 50 g miele
  • 50 g di vino passito (o marsala, rum)
  • Per la finitura: qb zucchero a velo
  • per accompagnare: marmellata di arance

Procedimento

Mettete in ammollo l’uvetta in acqua tiepida per 10 minuti e poi scolatela. Tritate grossolanamente la frutta secca e mescolatela in una ciotola con la farina e il lievito. Sciogliete il burro, aggiungete lo zucchero e le uova. Mescolate con le fruste in modo da creare una crema densa e spumosa. Unite il miele, il vino, la frutta secca e infine la farina con il lievito. Lavorate l’impasto fino ad ottenere un composto omogeneo. Foderate la tortiera con carta da forno, o con burro e farina, e versate l’impasto, livellarlo bene e cuocete in forno già caldo a 180°C statico per circa 30-40 minuti (fate sempre la prova stecchino per verificare che sia ben cotto internamente). Una volta pronto, fate raffreddare la pagnotta e spolverate in superficie lo zucchero a velo.

Consiglio: servitela una salsa di accompagnamento. Sciogliete in un pentolino a fuoco basso la marmellata di arance allungata col succo di arancia e mescolate bene.  Versate la salsa a specchio sul piattino di ogni commensale e adagiatevi sopra una fetta di Pan del Doge.

Variante: potete sostituire la farina di grano saraceno con farina di riso oppure la neutra farina di sorgo. Ottima anche la variante con una parte di farina di castagne o farina di frutta secca.

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un tavolo di legno con un' alzata e dei biscotti, una zucca e una candela in lontananza, colori autunnali

Le fave dei morti sono dei biscottini friabili a base di farina di mandorle che si preparano in occasione delle festività di Ognissanti.

Sono biscotti molto semplici e veloci da fare, perfetti da servire a merenda con una bevanda calda oppure a fine pasto con un buon vino liquoroso.

Da nord al sud Italia esistono varie ricette per prepararli, ma l’ingrediente di base è la farina di mandorle. Vengono aromatizzati in maniera diversa. In Veneto solitamente si fanno al cacao, rosse con il liquore elchermes e bianche.

Io realizzo la farina di mandorle in casa, frullando finemente le mandorle con la buccia insieme alla farina riso. Vi raccomando di frullare sempre ad impulsi per non surriscaldare troppo la frutta secca che in quel caso libererebbe l’olio.

Curiosità :

Le Fave dei Morti sono un dolce tipico veneziano e arriva da molto lontano con la sua antica tradizione.

Le favette dei morti, come le chiamiamo noi, hanno sostituito le fave arrostite che si mangiavano un tempo nella festività di Ognisanti e si caratterizzano per essere di tre colori (marrone, pesca e bianche).

Ma perché questo dolcetto è legato proprio alle fave?  Le fave nell’antica Roma, erano considerate un “incantesimo protettore”, il simbolo dei morti e della loro prosperità.

Il fiore di questo legume è bianco ma macchiato al centro di nero (simbolo di morte). Inoltre, se le fave secche vengono lasciate nell’acqua, esse la tingono di colore rosso e ricordano quindi il sangue.

Anche con l’avvento del Cristianesimo, c’era il legame tra fave e morti infatti fino ai tempi più recenti, si usava mettere sul davanzale e sugli angoli delle strade ciotole colme di fave.

Oggi la fava naturale è stata sostituita con i biscotti che prendono il nome di fave dei morti!

Pochi ingredienti e completamente senza glutine.

Golose e perfette da mettere in tavola sia a merenda, con una bevanda calda oppure da servire con un vino liquoroso.

Se vi piacciono le ricette della tradizione non scordatevi di vedere la sezione dedicata alla cucina veneta nel blog.

Potete trovare ricette come : “il macafame” “la torta putana” “le frittelle” “i zaeti”la polentina zala de Cittadella”

Fatemi sapere … e vi aspetto come sempre nella mia pagina Instagram

un tavolo di legno con un' alzata e dei biscotti, una zucca e una candela in lontananza, colori autunnali

fave dei morti

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
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Ingredienti

  • 200 gr di mandorle intere da polverizzare oppure farina di mandorle,
  • 100 gr farina di riso,
  • 100 gr di zucchero,
  • 1 uovo intero,
  • 30 gr di burro fuso (che volendo potete sostituire con pari quantità di olio di semi)
  • buccia grattugiata di un limone,
  • un cucchiaino di cannella in polvere,
  • (un cucchiaio di cacao per creare le fave marroni, l’alchermes per quelle rosse)

Procedimento

Polverizzate le mandorle al frullatore.

Unite lo zucchero. Aggiungete tutti gli altri ingredienti tranne il liquore e impastate.

Potete realizzare direttamente l'impasto al frullatore oppure in una ciotola a mano.

Per creare le diverse tipologie di colore dividete l’impasto in tre panetti:

- in uno aggiungerete un po' di cacao per creare le fave marroni,

- in uno l’alchermes per quelle rosse,

- mentre il terzo rimarrà del colore naturale.

L’impasto deve essere morbido.

Arrotolate tra le mani un po' di pasta alle mandorle alla volta, realizzando palline grandi come noci e poi schiacciate leggermente per dare la forma di favette.

 

Man mano che le realizzate, adagiatele in una teglia precedentemente foderata di carta da forno.

Cuocete in forno ben caldo, a 180° per circa 15 minuti, fino a quando le vedrete leggermente dorate!

Sfornate e lasciate intiepidire.

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biscotti gialli visti dall'alto con della farina di mais gialla e delle foglie autunnali

I zaeti senza glutine, una ricetta della tradizione veneta che ho voluto riproporre in versione gluten free con le mie amate farine naturali in purezza.

I zaeti sono biscottini secchi tipici veneziani di umili origini e antica tradizione, fatti con farina di mais fioretto per polenta e uvetta. Il nome si rifà proprio al colore giallo, zàlo in dialetto veneto, dato dalla farina di mais fioretto usata nell’impasto che conferisce, oltre al colore particolare, anche una consistenza granulosa e molto friabile.

 I Zaeti accompagnavano i marinai nei lunghi viaggi, oppure venivano gustati nelle osterie.

Nei forni veneziani è possibile trovarli praticamente tutto l’anno; un tempo venivano accompagnati dal rosolio, oggi generalmente si usa un vino passito o altri vini dolci come il Moscato o il Recioto. Ottimi anche per accompagnare il caffè diventando così un dessert.

La preparazione è molto semplice: una volta amalgamati gli ingredienti, all’impasto ottenuto viene data forma di biscotti che vengono infornati per 15, 20 minuti a 180 gradi. Alla cottura segue il raffreddamento e poi vengono spolverati con zucchero a velo.

Una ricetta veneta che ho voluto riproporre in versione glutenfree, con la farina fioretto per Polenta, macinata fina a pietra di Mulino Marello.

Consiglio:

per realizzare i zaeti alla perfezione , è necessario impiegare la farina di mais macinata fine come la fioretto, ed evitare l’utilizzo di quelle a grana grossa, inadatte alla preparazione.

Se non si gradisce la grappa o altro liquore per ammollare l’uvetta, si può sostituire con acqua calda.

Al posto dell’uvetta, se non gradita dai più piccoli, si può optare con le gocce di cioccolato o frutta disidratata ma in questo caso si otterranno  degli ottimi biscotti ma non gli zaeti veri della tradizione da inzuppare nel vino dolce.

biscotti gialli visti dall'alto con della farina di mais gialla e delle foglie autunnali

zaeti senza glutine

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
( 2 voted )

Ingredienti

  • 200 g farina fioretto
  • 150 g farina di riso
  • 150 g zucchero semolato
  • 100 g burro morbido
  • 1 uovo e un tuorlo
  • 100 g uvetta ammorbidita nella grappa
  • mezza bustina di lievito dolci.

Procedimento

Lavorate in una ciotola, semplicemente con una forchetta, l’uovo, il tuorlo con lo zucchero e il burro morbido. Aggiungete le farine con il lievito e l’uvetta strizzata, precedentemente ammollata nella grappa.

Impastate con le mani e formate dei biscotti ovali.

Disponete i biscotti ben distanziati in una teglia ricoperta con carta da forno o tappetino microforato in silicone. Infornate a 180 °C per 15/20 minuti, modalità ventilata.

Una volta raffreddati i biscotti si conservano anche per due settimane in una scatola di latta!

Se desiderate, potete spolverare i zaeti con lo zucchero a velo prima di servirli.

Consiglio di accompagnarli al caffè oppure come da tradizione con un buon vino dolce, come il Recioto o il Moscato.

 

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un tagliere di gnocchi da cuocere e a lato una fondina con gnocchi conditi al pomodoro e basilico

Gli gnocchi di polenta sono un primo piatto della tradizione, senza glutine, gustoso e a spreco zero perché viene preparato con l’avanzo di polenta.

Anche se può sembrare un piatto invernale, questi gnocchi alla polenta porteranno in tavola il sapore della bella stagione con il loro colore giallo e il profumo della passata fresca con il basilico.

Una ricetta facile e del riciclo.

Se amate i piatti della tradizione veneta, potete trovare nel blog la sezione dedicata.

Ad esempio :

il risotto con bruscandoli

“risi e bisi

le rosole in tecia”

“torta salata con bruschi”

e tanti dolci come per esempio ” il macafame ” e

“la torta putana”

 

un tagliere di gnocchi da cuocere e a lato una fondina con gnocchi conditi al pomodoro e basilico

gnocchi di polenta

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 3.5/5
( 2 voted )

Ingredienti

  • 300 g di polenta avanzata e fredda
  • 1 o 2 tuorli
  • 200 g circa di farina di riso
  • 2 cucchiai di formaggio grattugiato

Procedimento

Prendete la polenta avanzata e fredda e pesatene 300 grammi circa per una dose di 2 persone.

Io uso la polenta istantanea avanzata.

Frullatela a crema con il frullatore o mescolatela bene con una forchetta per renderla lavorabile.

Aggiungete il tuorlo dell’uovo all’impasto e il formaggio grattugiato.

Infine unite la farina di riso un poco per volta fino ad ottenere un impasto omogeneo. In base al composto regolatevi se unire un secondo tuorlo.

Il procedimento è sempre il classico degli gnocchi tradizionali: lavorate prima nella ciotola e poi su una spianatoia infarinata.

Staccate poco impasto per volta e formate dei cilindri con le mani. Tagliate in tocchetti da 2 cm in modo da ottenere i vostri gnocchi. Chi desidera può rigarli con la forchetta o con l’apposito strumento ma il gusto non cambia.

Portate a bollore l’acqua in una pentola per cuocerli. Salate, aggiungete un cucchiaio di olio e tuffate gli gnocchi un po’ alla volta.

Quando li vedrete salire in superficie saranno pronti.

Scolateli e conditeli a vostro piacimento.

Anche se può sembrare un piatto invernale, credetemi che con il sugo dei pomodorini e del basilico fresco porterà il profumo e i colori estivi a tavola.

 

Consigli:

  • ricordatevi di aggiungere all’acqua di cottura un cucchiaio di olio in modo da non far attaccare gli gnocchi tra loro.
  • Perfetti anche se conditi con del pesto o del semplice burro fuso.
  • Spolverate sempre la spianatoia con farina di riso o amido
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un piano di legno con un piatto in primo piano colmo di crostoli fritti cosparsi di zucchero a velo

I crostoli veneti sono i tipici dolci fritti rettangolari del Carnevale di Venezia.

Sono conosciuti in tutta Italia ma con diversi nomi.

I crostoli veneti si differenziano, però, dagli altri per la presenza della grappa all’interno dell’impasto che li rende unici.

Ho preparato i crostoli senza glutine con una ricetta della tradizione, trovata nel quadernetto di famiglia.

L’ impasto è a base di uova, zucchero, latte, burro o olio di semi, grappa e ovviamente io ho sostituito la farina di frumento con una farina mix per dolci senza glutine.

Da questo impasto elastico e morbido, si ricava una sfoglia sottile che si tira a mano con il mattarello oppure con la macchinetta.

La sfoglia viene tagliata a rettangoli e fritta in olio di bollente. 

Si servono con una spolverata abbondante di zucchero a velo.

Consigli :

  • ricordatevi di fare l’incisione centrale ai vostri crostoli di Carnevale, eviterete così la formazione di quelle grosse bolle d’aria che in cottura si riempiono d’olio. La frittura risulterà più leggera e croccante.
  • Il consiglio è quello di gustarli in giornata, per approfittare al meglio della loro fragranza ma se ne avanzano io conservo i miei crostoli in un contenitore con chiusura ermetica per 2-3 giorni oppure sotto la campana di vetro.
  • I crostoli possono essere arricchiti con cioccolato fuso, zuccherini e tanti altri ingredienti per servirli ancora più golosi nelle feste dei bambini.

Curiosità :

I crostoli sono diffusi in molte regioni con nomi diversi.

Bugie (piemontese, ligure), chiacchiere (lombardo), crostolo e/o grostolo (veneto), galano (veneto), frappa (emiliano, Italia centrale), sfrappole  (bolognese), intrigoni (emiliano), fiocchetti (romagnolo), crespelle e sprelle (Italia centrale), meraviglie (Sardegna)  e chissà se ci son altri nomi per questi dolci tipici fritti.

Se volete provare altre ricette della tradizione veneta, trovate nel blog anche:

le frittelle”

le favette dei morti

la polentina zala

le verze in tecia”

“gnocchi alla vicentina”

la torta putana”

“i zaeti”

 

Vi aspetto nella mia pagina Instagram per ulteriori dettagli. 

Lasciatemi un commento!

I piatti da portata sono della linea cottage Weisstestal

un piano di legno con un piatto in primo piano colmo di crostoli fritti cosparsi di zucchero a velo

crostoli veneti

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 3.6/5
( 5 voted )

Ingredienti

  • 300 g circa di farina mix dolci ( io ho usato Nutrifree)
  • 2 uova intere
  • mezzo bicchierino grappa
  • scorza di limone grattugiato
  • 40 g burro (oppure olio di semi)
  • 60 ml latte circa
  • 40 g zucchero semolato
  • un pizzico sale

Procedimento

Prendete una ciotola capiente, metteteci lo zucchero, le uova e lavorate velocemente con una forchetta. Unite il latte, il burro ammorbidito oppure l’olio di semi . Aggiungete circa 3 cucchiai di  grappa ( scegliete una grappa buona!)  e la farina un po’ per volta.  Attenzione ogni mix dolci senza glutine presenza diversa percentuale di amido quindi può variare la quantità. Io ho scelto mix dolci nutrifree. Impastate con le mani fino a che non otterrete un impasto omogeneo, morbido ed elastico.

Spostate il vostro panetto elastico sulla spianatoia infarinata di farina di riso.

Dividete il panetto in tre parti e stendete ognuna con l'aiuto di un matterello realizzando delle sfoglie di circa 3mm di spessore. Ricavate poi dei rettangoli dalla sfoglia, aiutandovi con una rotellina dentellata e fate un taglio centrale su ogni rettangolo. Riscaldate l'olio di semi ( meglio se di arachidi) in una padella larga e bassa. Quando sarà bollente, adagiateci dentro i crostoli pochi alla volta. Fateli cuocere, rigirandoli di tanto in tanto con l’aiuto di una forchetta, fino a quando non saranno dorati. Una volta pronti, scolateli con una schiumarola e adagiateli sulla carta da cucina per eliminare l'olio in eccesso. Fateli raffreddare e spolverateli con abbondante zucchero a velo.

Ecco pronti da servire i vostri crostoli veneti!

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uno strudel su un talgiere di marmo con attorno del radicchio, delle noci, pere e del vino

Lo strudel salato invernale con radicchio, pere, noci e formaggio asiago è piaciuto davvero a tutti.

Un antipasto davvero sfizioso, con tutti i sapori e profumi invernali : facilissimo da realizzare. Pochi ingredienti e circa 30 minuti di tempo per portare in tavola un’idea davvero stuzzicante, perfetta per le feste in arrivo.

L’ho realizzato con la pasta brisèe senza glutine confezionata ma potete impastarla a casa oppure preparare lo strudel con della pasta matta o della sfoglia.

 

Per realizzare la pasta matta a casa basterà impastare velocemente a mano o al frullatore :

300 g farina per pane @nutrifree,

200 g acqua fredda,

50 g olio evo o di semi,

mezzo cucchiaino di sale fino,

un pizzico di bicarbonato.

 

Ma ora vediamo come preparare il nostro strudel salato.

Un consiglio : servitelo tiepido con un ottimo vino rosso!

Io ho scelto il Valpolicella superiore @Benazzoli che si abbina perfettamente al mio antipasto.

Una ricetta ideale anche come salvacena.

 

E se vi piacciono le preparazioni salate veloci, non perdetevi anche le altre ricette del blog :

 

torta salata con bruschi

torta salata al vino con radicchio”

torta salata con prosciutto e fichi”

“torta salata con radicchio e zucca

uno strudel su un talgiere di marmo con attorno del radicchio, delle noci, pere e del vino

strudel salato invernale

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
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Ingredienti

  • - pasta brisèè, fatta in casa o confezionata
  • - un ceppo di radicchio tardivo
  • - un paio di pere
  • - qualche manciata di noci
  • - formaggio Asiago, circa 50 g
  • - pan grattato
  • - 1 uovo per spennellare lo strudel
  • - un paio di noci di burro
  • - Sale e pepe q.b.

Procedimento

Preriscaldate il forno a 180 gradi, in modalità ventilata.

Lavate e tagliate a tocchetti il radicchio e mettetelo da parte.

Lavate le pere e tagliatele a cubetti.

In una padella fate sciogliere un paio di noci di burro.

Fate appassire il radicchio, insieme alla pera. Salate e pepate, fate cuocere per circa 5 minuti, mescolando.

Preparate la vostra pasta brisèe.   Io ho scelto una pasta brisèe confezionata e senza glutine.

Stendetela e spolverate con qualche cucchiaiata di pan grattato ( questo servirà ad assorbire i succhi in cottura).

Mettete al centro il composto di pere e radicchio intiepidito.

Aggiungete le noci spezzettate e il formaggio Asiago tagliato a quadratini.

Se gradite potete aggiungere un altro formaggio, ad esempio la scamorza.

Chiudete la pasta a portafoglio, sigillando bene i bordi.

Chiudete bene anche le estremità.

Sbattete a parte in una ciotola l’uovo e spennellatelo sulla superficie del vostro strudel.

Fate dei tagli in modo da far fuoriuscire il vapore che si formerà in cottura.

Infornate lo strudel nel forno già caldo a 180 gradi per circa 30 minuti.

Vedrete il vostro strudel dorare.

Servitelo tiepido con un ottimo vino rosso!

Io ho scelto il Valpolicella superiore @Benazzoli che si abbina perfettamente al mio antipasto.

Idea perfetta anche come salvacena.

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una tazza di the in primo piano, un libro aperto, un piattino con una fetta di torta con delle mele rosse

Sapete cos’è il Macafame? E’ un dolce tipico della mia amata città: Vicenza.

E’ la più antica torta di mele.

Un dolce che non prevede l’uso di farina.

Come lo stesso nome fa intuire significa “ammacca la fame” ovvero ‘placare la fame’, perché si tratta di una torta decisamente intensa nella sua composizione e anche nel sapore.

Un tempo, nelle case contadine, il Macafame veniva cotto nelle stufe a legna ed era un modo per utilizzare gli avanzi della dispensa, arricchendoli con quello che si aveva in casa. Veniva venduto anche nelle osterie come spuntino.

La base di questa ricetta erano ingredienti poveri come il pane duro e raffermo, le mele e le uova.

Il pane vecchio avanzato veniva messo in ammollo con il latte per alcune ore e quindi strizzato. Potevano essere aggiunte anche delle fette di polenta avanzate per creare un bell’impasto sodo.

Al pane, mele e uova, veniva unito quel che si aveva in casa, come uvetta ammollata nella grappa, noci e fichi secchi.

Il macafame è un dolce di umili origini ma ricco di sapori e di gusti.

Una torta di mele antichissima, morbida, umida, profumatissima e di una bontà unica.

Un dolce che non ha bisogno di farina e nemmeno di lievito.

Per la mia preparazione adatta agli intolleranti ho ovviamente usato il pane senza glutine e ho spolverato in superficie un paio di cucchiai di farina di mais per polenta.

Ho aggiunto all’impasto anche un pochino di lievito per averla meno soda e più soffice ma è una variante mia, nella ricetta originale non c’è.

Se desiderate renderla ancora più golosa per i vostri bambini, potete unire del cioccolato tritato.

È una torta della fantasia, alla base di pane, latte, mele e uova potete, come un tempo, aggiungere quel che più desiderate.

Un’altra torta del recupero che utilizza il pane raffermo, tipica delle nostre zone, è la “torta Putana” che trovate già presente nel blog. La differenza sta nell’uso della farina ma per il resto si somigliano moltissimo.

Sono entrambi dolci della nostra tradizione contadina, preparazioni nate in tempi antichi utilizzando ingredienti semplici che erano disponibili in casa. Torte del riciclo, umili ma goduriose, da cuocere nelle stufe a legna o sotto le braci, perfette da gustare in compagnia intorno al focolare accompagnate da un buon vino.

Credo che in ogni parte d’italia esista una torta della tradizione, di umili origini ma che significa festa.

Se cercate altre preparazioni utili per riutilizzare il pane avanzato potete sbizzarrirvi con:

 “ il budino di mele e pane”,

la torta di pane”.

Ma ora prepariamo insieme il Macafame e come sempre vi aspetto anche nella mia pagina Instagram.

una tazza di the in primo piano, un libro aperto, un piattino con una fetta di torta con delle mele rosse

il macafame

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 4.5/5
( 2 voted )

Ingredienti

  • 500 ml di latte caldo,
  • 3 mele tagliate a pezzetti,
  • 2 uova,
  • 300 g di pane raffermo,
  • 50 g uvetta,
  • fichi secchi ( facoltativi),
  • rum o grappa,
  • 2 cucchiai di zucchero di canna o semolato,
  • 1 cucchiaio di miele,
  • 2 cucchiai di farina mais
  • ( 1 cucchiaio di lievito per dolci facoltativo)

Procedimento

Mettete l'uvetta in ammollo nel rum o nella grappa. Spezzettate il pane raffermo in pezzi piccoli e disponetelo in una ciotola capiente. A parte scaldate il latte e poi versatelo sul pane. Con l’aiuto di una forchetta o di un cucchiaio amalgamate bene il pane con il latte, in modo da formare un composto morbido. Aggiungete le uova, lo zucchero, l’uvetta e mescolate bene. Successivamente unite il miele e le mele tagliate a cubetti. Come un tempo, potete aggiungere quel che più vi piace. I fichi a pezzetti e anche della frutta secca. (Facoltativo mezzo cucchiaino di lievito che io ho aggiunto per rendere la torta meno soda ma più soffice). Foderate una tortiera da 22, 24 cm con carta forno. Potete usare anche una pirofila imburrata e leggermente spolverata con farina di mais o pan grattato. Versate il composto e appiattendolo con il dorso di un cucchiaio. Spolverate con farina di mais la superficie. Cuocete a 170 gradi per circa 40/45 minuti fino ad ottenere una doratura omogenea.   Servite la vostra torta tiepida, una colazione o merenda perfetta per la stagione fredda.

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un tavolo visto dall'alto, una tazza di the, zucche, foglie, piattino con biscotti dorati

I biscotti con farina di mais sono i classici biscotti delle nonne e della tradizione contadina.

I biscotti delle nonne sono fatti con pochissimi ingredienti e facilmente reperibili.

Si realizzano con la forchetta, mescolando a crema in una fondina un uovo, lo zucchero, il miele, la farina di mais e la fecola. Al posto del burro hanno l’olio evo.

Si amalgamano bene gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo.

I biscotti si ricavano con l’aiuto di un cucchiaio.

Si dispongono semplicemente sulla placca del forno e si cuociono fino a doratura.

Sono ottimi per essere inzuppati nelle bevande calde, come il thè o una tisana ma perfetti anche nel vin Santo.

L’amore come la cucina, é fatto di ingredienti semplici.

L’ingrediente principale di questa ricetta è la farina di mais.

La farina di mais è naturalmente senza glutine, si ricava dai chicchi maturi e si può trovare in diversi livelli di macinazione.

Quella più grossa è chiamata bramata e si utilizza per la preparazione della polenta. La versione più sottile di farina di mais invece si chiama fioretto e si usa più facilmente in pasticceria, come in questa ricetta.

Non vi resta che provarli!

Vi aspetto nella mia pagina instagram per il video e nei commenti.

E se vi piacciono i biscotti rustici provare a preparare anche:

“biscotti integrali alle mele”

“biscotti rosmarino e miele”

“zaeti”

un tavolo visto dall'alto, una tazza di the, zucche, foglie, piattino con biscotti dorati

biscotti con farina di mais

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 4.1/5
( 13 voted )

Ingredienti

  • 1 uovo,
  • 50 g zucchero,
  • un paio di cucchiai di miele di acacia,
  • 200 g di farina di mais,
  • 50 g di fecola di patate,
  • 70 g di olio evo.
  • ( buccia di limone o altro aroma a piacimento )
  • ( gocce di cioccolato facoltativo)

Procedimento

Lavorate in una ciotola l’uovo e lo zucchero.
Unite un paio di cucchiaio di miele.
Aggiungete la farina e la fecola.
Terminate versando l’olio evo e mescolando bene il composto.
Amalgamate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Ricavate dei biscotti con l'aiuto di un cucchiaio.
Una cucchiaiata per ogni biscotto.
Disponeteli sulla placca del forno foderata da carta forno.
Cuoceteli nel forno già caldo a 180 gradi fino a doratura, circa 15 minuti.
Lasciate raffreddare prima di servire.
Spolverateli con zucchero a velo per donare un tocco elegante a questi biscotti rustici.

Variante: i biscotti di mais sono granulosi, con un gusto rustico. Per renderli più golosi potete aggiungere delle gocce di cioccolato oppure una volta raffreddati, coprirli per metà con del cioccolato fuso.

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