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uvetta

biscotti gialli visti dall'alto con della farina di mais gialla e delle foglie autunnali

I zaeti senza glutine, una ricetta della tradizione veneta che ho voluto riproporre in versione gluten free con le mie amate farine naturali in purezza.

I zaeti sono biscottini secchi tipici veneziani di umili origini e antica tradizione, fatti con farina di mais fioretto per polenta e uvetta. Il nome si rifà proprio al colore giallo, zàlo in dialetto veneto, dato dalla farina di mais fioretto usata nell’impasto che conferisce, oltre al colore particolare, anche una consistenza granulosa e molto friabile.

 I Zaeti accompagnavano i marinai nei lunghi viaggi, oppure venivano gustati nelle osterie.

Nei forni veneziani è possibile trovarli praticamente tutto l’anno; un tempo venivano accompagnati dal rosolio, oggi generalmente si usa un vino passito o altri vini dolci come il Moscato o il Recioto. Ottimi anche per accompagnare il caffè diventando così un dessert.

La preparazione è molto semplice: una volta amalgamati gli ingredienti, all’impasto ottenuto viene data forma di biscotti che vengono infornati per 15, 20 minuti a 180 gradi. Alla cottura segue il raffreddamento e poi vengono spolverati con zucchero a velo.

Una ricetta veneta che ho voluto riproporre in versione glutenfree, con la farina fioretto per Polenta, macinata fina a pietra di Mulino Marello.

Consiglio:

per realizzare i zaeti alla perfezione , è necessario impiegare la farina di mais macinata fine come la fioretto, ed evitare l’utilizzo di quelle a grana grossa, inadatte alla preparazione.

Se non si gradisce la grappa o altro liquore per ammollare l’uvetta, si può sostituire con acqua calda.

Al posto dell’uvetta, se non gradita dai più piccoli, si può optare con le gocce di cioccolato o frutta disidratata ma in questo caso si otterranno  degli ottimi biscotti ma non gli zaeti veri della tradizione da inzuppare nel vino dolce.

biscotti gialli visti dall'alto con della farina di mais gialla e delle foglie autunnali

zaeti senza glutine

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 4.0/5
( 3 voted )

Ingredienti

  • 200 g farina fioretto
  • 150 g farina di riso
  • 150 g zucchero semolato
  • 100 g burro morbido
  • 1 uovo e un tuorlo
  • 100 g uvetta ammorbidita nella grappa
  • mezza bustina di lievito dolci.

Procedimento

Lavorate in una ciotola, semplicemente con una forchetta, l’uovo, il tuorlo con lo zucchero e il burro morbido. Aggiungete le farine con il lievito e l’uvetta strizzata, precedentemente ammollata nella grappa.

Impastate con le mani e formate dei biscotti ovali.

Disponete i biscotti ben distanziati in una teglia ricoperta con carta da forno o tappetino microforato in silicone. Infornate a 180 °C per 15/20 minuti, modalità ventilata.

Una volta raffreddati i biscotti si conservano anche per due settimane in una scatola di latta!

Se desiderate, potete spolverare i zaeti con lo zucchero a velo prima di servirli.

Consiglio di accompagnarli al caffè oppure come da tradizione con un buon vino dolce, come il Recioto o il Moscato.

 

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una tazza di the in primo piano, un libro aperto, un piattino con una fetta di torta con delle mele rosse

Sapete cos’è il Macafame? E’ un dolce tipico della mia amata città: Vicenza.

E’ la più antica torta di mele.

Un dolce che non prevede l’uso di farina.

Come lo stesso nome fa intuire significa “ammacca la fame” ovvero ‘placare la fame’, perché si tratta di una torta decisamente intensa nella sua composizione e anche nel sapore.

Un tempo, nelle case contadine, il Macafame veniva cotto nelle stufe a legna ed era un modo per utilizzare gli avanzi della dispensa, arricchendoli con quello che si aveva in casa. Veniva venduto anche nelle osterie come spuntino.

La base di questa ricetta erano ingredienti poveri come il pane duro e raffermo, le mele e le uova.

Il pane vecchio avanzato veniva messo in ammollo con il latte per alcune ore e quindi strizzato. Potevano essere aggiunte anche delle fette di polenta avanzate per creare un bell’impasto sodo.

Al pane, mele e uova, veniva unito quel che si aveva in casa, come uvetta ammollata nella grappa, noci e fichi secchi.

Il macafame è un dolce di umili origini ma ricco di sapori e di gusti.

Una torta di mele antichissima, morbida, umida, profumatissima e di una bontà unica.

Un dolce che non ha bisogno di farina e nemmeno di lievito.

Per la mia preparazione adatta agli intolleranti ho ovviamente usato il pane senza glutine e ho spolverato in superficie un paio di cucchiai di farina di mais per polenta.

Ho aggiunto all’impasto anche un pochino di lievito per averla meno soda e più soffice ma è una variante mia, nella ricetta originale non c’è.

Se desiderate renderla ancora più golosa per i vostri bambini, potete unire del cioccolato tritato.

È una torta della fantasia, alla base di pane, latte, mele e uova potete, come un tempo, aggiungere quel che più desiderate.

Un’altra torta del recupero che utilizza il pane raffermo, tipica delle nostre zone, è la “torta Putana” che trovate già presente nel blog. La differenza sta nell’uso della farina ma per il resto si somigliano moltissimo.

Sono entrambi dolci della nostra tradizione contadina, preparazioni nate in tempi antichi utilizzando ingredienti semplici che erano disponibili in casa. Torte del riciclo, umili ma goduriose, da cuocere nelle stufe a legna o sotto le braci, perfette da gustare in compagnia intorno al focolare accompagnate da un buon vino.

Credo che in ogni parte d’italia esista una torta della tradizione, di umili origini ma che significa festa.

Se cercate altre preparazioni utili per riutilizzare il pane avanzato potete sbizzarrirvi con:

 “ il budino di mele e pane”,

la torta di pane”.

Ma ora prepariamo insieme il Macafame e come sempre vi aspetto anche nella mia pagina Instagram.

una tazza di the in primo piano, un libro aperto, un piattino con una fetta di torta con delle mele rosse

il macafame

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 4.5/5
( 2 voted )

Ingredienti

  • 500 ml di latte caldo,
  • 3 mele tagliate a pezzetti,
  • 2 uova,
  • 300 g di pane raffermo,
  • 50 g uvetta,
  • fichi secchi ( facoltativi),
  • rum o grappa,
  • 2 cucchiai di zucchero di canna o semolato,
  • 1 cucchiaio di miele,
  • 2 cucchiai di farina mais
  • ( 1 cucchiaio di lievito per dolci facoltativo)

Procedimento

Mettete l'uvetta in ammollo nel rum o nella grappa. Spezzettate il pane raffermo in pezzi piccoli e disponetelo in una ciotola capiente. A parte scaldate il latte e poi versatelo sul pane. Con l’aiuto di una forchetta o di un cucchiaio amalgamate bene il pane con il latte, in modo da formare un composto morbido. Aggiungete le uova, lo zucchero, l’uvetta e mescolate bene. Successivamente unite il miele e le mele tagliate a cubetti. Come un tempo, potete aggiungere quel che più vi piace. I fichi a pezzetti e anche della frutta secca. (Facoltativo mezzo cucchiaino di lievito che io ho aggiunto per rendere la torta meno soda ma più soffice). Foderate una tortiera da 22, 24 cm con carta forno. Potete usare anche una pirofila imburrata e leggermente spolverata con farina di mais o pan grattato. Versate il composto e appiattendolo con il dorso di un cucchiaio. Spolverate con farina di mais la superficie. Cuocete a 170 gradi per circa 40/45 minuti fino ad ottenere una doratura omogenea.   Servite la vostra torta tiepida, una colazione o merenda perfetta per la stagione fredda.

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un tavolo visto dall'alto con una ciotola di frittelle rotonde, un canovaccio a lato con una moka e altre frittelle rotonde sparse sul tavolo

Mancavano le frittelle senza glutine nel mio blog, me lo avete fatto notare in tanti.

E così eccomi qui a lasciarvi una ricetta perfetta di queste dolcezze fritte e l’immancabile storia che le accompagna.

Le frittelle, o meglio “e fritoe” in dialetto veneto, possono essere realizzate in molti modi, ma da oltre 500 anni per tradizione la ricetta originale è di Venezia: città per eccellenza del Carnevale.

Quello Veneziano è il carnevale più celebre nel mondo e da sempre le calli di questa città si riempiono di maschere, coriandoli e profumo delle immancabili fritoe.

La storia delle frittelle risale alla seconda metà del ‘300 e la ricetta originaria è ancora conservata tra i documenti dell’epoca. Le fritoe veneziane tradizionali si preparavano in piccole baracche di legno lungo la strada dai fritoleri, mestiere che si tramandava da padre in figlio. La tradizione voleva che l’impasto fosse lavorato su grandi tavoli di legno e fosse composto da uova, farina, zucchero, uvetta e pinoli (la classica frittella veneziana di adesso). Dopo la frittura venivano servite calde e cosparse di zucchero.

Nel 1700 le frittelle furono elette dolce nazionale della Repubblica della Serenissima.

In tutto il Veneto si diffusero poi ricette locali, in diverse versioni come con le mele o pere, con fiori, ortaggi, in certi casi anche con erbe spontanee e ancora con la ricotta, il semolino, il riso e la polenta.

Io oggi le ho preparate senza pinoli e in versione senza glutine sostituendo la farina di frumento con la farina mix dolci.

Ho amalgamato bene i pochi ingredienti a mano, come ho sempre visto fare da mia mamma e prima ancora da mia nonna, ho lasciato riposare l’impasto per un’ora e poi le ho fritte in olio di arachidi.

Il risultato è stato perfetto come potete vedere dalla foto.

Una volta preparate, si mantengono per bene per un paio di giorni anche se piano piano lo zucchero viene assorbito dalla frittura.

Ma qui non corrono questo pericolo perché appena cotte e cosparse di zucchero a velo, vengono mangiate tutte in un battibaleno!

Se vi piacciono le storie delle ricette della tradizione veneta, andate a vedere anche le ricette :

verze in tecia

la torta putana”

i biscotti zaeti”

risi e bisi”

la polentina zàla de Cittadella

un tavolo visto dall'alto con una ciotola di frittelle rotonde, un canovaccio a lato con una moka e altre frittelle rotonde sparse sul tavolo

frittelle senza glutine

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Tempo di preparazione:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 3.3/5
( 3 voted )

Ingredienti

  • 200 g farina mix dolci ( oppure 150 g farina per polenta e 50 g circa di farina )
  • 120 zucchero semolato,
  • 100 g latte,
  • 1 uovo,
  • scorza grattugiata di limone biologico,
  • un cucchiaino di lievito per dolci.
  • Uvetta da ammollare in acqua calda e rum ( o grappa )
  • olio di arachidi per friggere
  • zucchero a velo per la spolverata finale

Procedimento

Prendete una ciotola e lavorate l’uovo con lo zucchero.

Unite il latte e la scorza grattugiata del un limone biologico.

( io amo unire anche un cucchiaino di aroma spumadoro).

Aggiungete la farina per dolci senza glutine e un cucchiaino di lievito istantaneo per dolci (ovviamente con dicitura senza glutine).

Lavorate bene l'impasto con una frusta manuale per alcuni minuti, fino a ottenere una pastella perfettamente liscia e omogenea, a bisogno aggiungere un po' di farina.

Preparate a parte l'uvetta passa ben lavata e lasciatela in ammollo in acqua calda con un po' di grappa o rum.

Coprite la ciotola della pastella con la pellicola trasparente e fate riposare l'impasto a temperatura ambiente per circa 30 minuti.

Trascorso il tempo di riposo aggiungete l'uvetta ben scolata alla pastella.

Scaldate l’olio di arachidi in un pentolino dai bordi alti.

Verificate la temperatura con uno stecchino di legno: deve fare le bollicine quando è immerso.

Aiutandovi con due cucchiaini, prelevate un po’ di pastella alla volta e tuffatela direttamente nell'olio caldo.

Le palline di pastella devo avere la grandezza di una noce.

Il calore le farà rapidamente gonfiare e in questo modo si potranno rigirare nell’olio con facilità utilizzando una forchetta, così da ottenere una doratura uniforme.

Non appena le frittelle senza glutine risultano dorate e croccanti in superficie, scolatele con l'aiuto di una schiumarola e adagiatele in una pirofila foderata con dei fogli di carta assorbente.

Cospargetele di zucchero a velo e servitele tiepide… anche se qui vanno a ruba ancora calde!

 

 

 

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un plumcake tagliato visto dall'alto, posato su un tagliere, con a lato delle mele rosse, un gomitolo,dei piattini e posate vintage

Il profumo delle torte di mele è indiscutibilmente il profumo di una casa abitata dall’amore. Ci sono tantissime versioni e infinite ricette ma la bellezza è che ogni famiglia ha la propria del cuore, quella che si tramanda nelle generazioni e che si preferisce a tutte le altre.  Oggi io ho deciso di parlarvi di questo plumcake rovesciato di mele, cannella e uvetta.

Non so dare una data a questa ricetta ma da tanti anni è scritta a mano nel mio primo quadernetto ad anelli, in una pagina macchiata perché posata più volte sul piano lavoro.

Questo plumcake profuma particolarmente di ricordi nostalgici perché è realizzato con le mele spadellate e caramellate che nella mia casa d’infanzia sono un’abitudine autunnale e invernale, in quei pomeriggi calmi, dal sapore buono.

Chi mi segue in Instagram sa quanto io segua il percorso dei profumi perché ogni particolare odore fa dondolare le nostre emozioni e risveglia ricordi.

Il plumcake rovesciato di mele, cannella e uvetta si serve a fette spesse e si assapora meglio tiepido: ancor meglio se accompagnato da una dolcissima crema allo zabaione.

Il piacere delle cose semplici.

 

 

Se amate le torte di mele provate anche le mie ricette:

torta di mele senza burro”,

torta di mele ,mascarpone e grano saraceno”,

strudel di mele e fiori d’acacia

 

Ma ora vediamo come preparare il plumcake di mele, cannella e uvetta !

… fatemi sapere nei commenti se vi piace questa ricetta!

un plumcake tagliato visto dall'alto, posato su un tagliere, con a lato delle mele rosse, un gomitolo,dei piattini e posate vintage

Plumcake rovesciato di mele, cannella e uvetta

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 3.4/5
( 9 voted )

Ingredienti

  • da spadellare in padella:
  • 3 mele piccole pulite, sbucciate e tagliare a pezzetti,
  • una noce di burro,
  • un cucchiaio di zucchero semolato o di canna,
  • un cucchiaino di cannella in polvere,
  • 3 cucchiai di uvetta (se piace),
  • il succo di un limone.
  • per l’impasto:
  • 3 uova,
  • 150 g di zucchero semolato o di canna,
  • 50 g di olio di semi,
  • 1 yogurt (bianco o all’albicocca),
  • buccia grattugiata di un limone,
  • 150 g di farina di riso,
  • 30 g di fecola di patate,
  • una bustina di lievito per dolci senza glutine.

Procedimento

Preriscaldate il forno a 180 gradi in modalità ventilata. Pulite e sbucciate 3 mele piccole oppure 2 grandi.

Tagliatele a pezzetti e spadellatele con cannella in polvere a piacere, il succo di mezzo limone, un cucchiaio di zucchero e dell’uvetta. (questa è facoltativa in base ai gusti). Basteranno 10 minuti per far ammorbidire le mele.

A parte in una ciotola montate con le fruste elettriche oppure con la planetaria, le uova con lo zucchero.

Unite la buccia del limone, lo yogurt e l’olio : continuate ad amalgamare.

Aggiungete alla fine le farine o il mix di farina senza glutine e la bustina di lievito.

Prendete uno stampo da plumcake e foderatelo con della carta da forno bagnata e strizzata bene.

Mettete sul fondo le mele e l’uvetta spadellate. Con una spatola distribuite bene sul fondo tutte le mele.

Ora versate l’impasto della torta sopra le mele caramellate. Infornate e cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 40 minuti.

Dopo i 30 minuti fate la prova stecchino perché ogni forno è diverso e può variare il tempo di cottura.

 

Dopo aver fatto intiepidire il plumcake, capovolgetelo su un piatto da portata e togliete lentamente la carta forno.

L’effetto sarà quello di un plumcake rovesciato con la torta sotto e le mele con l’uvetta caramellate sulla superficie.

 

Consiglio : Potete portare il vostro dolce in tavola su un piatto ovale di portata e servirlo ancora tiepido, tagliato a fette spesse, accompagnato da una dolcissima crema zabaione.

 

 

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una torta vista dall'alto con una fetta tagliata. Si vede un cestino e un gomitolo

La torta Putana ( chiamata nel nostro dialetto veneto con una sola T), si realizza con pochi e poveri ingredienti.  E’ un tipico dolce contadino delle zone di Vicenza, dove un tempo veniva cotto in recipienti di terracotta disposti sotto le bronse (braci) del grande camino, “ el fogolaro” simbolo dell’unità familiare.

E’ un dolce facile da preparare e versatile perché può essere arricchito in base ai gusti personali. Ogni famiglia infatti ha la propria ricetta, la base è fatta con pane vecchio ammorbidito nel latte ed in aggiunta altri ingredienti presenti nelle dispense. Sono consigliate le mele, fichi secchi, pinoli o noci ma anche pezzetti di cioccolato e l’uvetta imbevuta in rum o grappa.

Il periodo in cui veniva preparato era quello invernale, in genere dopo le feste natalizie.

“Na feta de putana, un bicer de vin dolse e un bon cafè” è a tutt’oggi il modo migliore di dare il benvenuto agli ospiti per noi vicentini. Una fetta di questa umilissima torta diventava una festa per la famiglia.

C’è chi sostiene che “Putana” derivi da“Putea” ovvero bambina, questo perché era un dolce tipico per la merenda dei bambini, altri ritengono che sia stata chiamata così dopo un bizzarro fatto di cronaca accaduto ad un importante ristoratore Vicentino, il quale, mentre portava questo dolce ai suoi commensali, si trovò improvvisamente al buio perché una raffica di vento aveva spento tutti i lumi della taverna, e inciampato su di un gradino esclamò l’espressione Veneta colorita “la putana”.
Ma la versione più verosimile deriva dalla sua varietà di ingredienti che possono essere aggiunti al pane vecchio ammorbidito nel latte.

Adesso vi lascio la versione della mia famiglia, con l’aggiunta di mela e fichi, realizzata da me ovviamente senza glutine.

Pronti ad infornare il profumo dei ricordi ?

 

Per chi desidera altre ricette dei ricordi può vedere la ricetta della ” torta di mele senza burro” , ” torta all’acqua ” e ” strudel di mele e fiori d’acacia

una torta vista dall'alto con una fetta tagliata. Si vede un cestino e un gomitolo

torta putana

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Tempo di preparazione: Tempo di cottura:
Informazioni nutrizionali 200 Calorie 20 grams fat
Rating: 5.0/5
( 2 voted )

Ingredienti

  • 150 g pane raffermo,
  • 100 g farina, ( io ho usato un mix dolci senza glutine ma potete usare la farina che preferite )
  • 3 uova,
  • 150 g zucchero,
  • 2 cucchiai di liquore per ammorbidire l’uvetta ( io ho usato la grappa),
  • 100 ml latte,
  • 80 g burro fuso,
  • 50 g uvetta,
  • 100 g pinoli,
  • scorza di arancia e limone,
  • fichi secchi e mela facoltativi.

Procedimento

Lasciare in ammollo per 1 ora il pane nel latte ( le nostre nonne lo lasciavano una notte intera).

Frullare e ottenere una poltiglia.

Ammorbidire l’uvetta nella grappa o liquore scelto.

In una ciotola a parte montare uova e zucchero con la scorza di arancia e limone.

Unire al composto di pane e amalgamare bene.

Aggiungere il burro fuso.

Infine setacciare la farina e aggiungere l’uvetta.

Si può decidere di aggiungere una mela a pezzetti come fa la mia mamma e anche dei fichi secchi.

Io in questo caso non l’ho fatto.

Versare il composto una teglia foderata da carta forno.

Ricoprire la torta con i pinoli.

Infornare a forno preriscaldato a 180 gradi per circa 45 minuti.

A cottura terminata lasciatela intiepidire prima di servirla.

Sicuramente se avete ospiti veneti sarà come servire il profumo dei ricordi !

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