Mancavano le frittelle senza glutine nel mio blog, me lo avete fatto notare in tanti.
E così eccomi qui a lasciarvi una ricetta perfetta di queste dolcezze fritte e l’immancabile storia che le accompagna.
Le frittelle, o meglio “e fritoe” in dialetto veneto, possono essere realizzate in molti modi, ma da oltre 500 anni per tradizione la ricetta originale è di Venezia: città per eccellenza del Carnevale.
Quello Veneziano è il carnevale più celebre nel mondo e da sempre le calli di questa città si riempiono di maschere, coriandoli e profumo delle immancabili fritoe.
La storia delle frittelle risale alla seconda metà del ‘300 e la ricetta originaria è ancora conservata tra i documenti dell’epoca. Le fritoe veneziane tradizionali si preparavano in piccole baracche di legno lungo la strada dai fritoleri, mestiere che si tramandava da padre in figlio. La tradizione voleva che l’impasto fosse lavorato su grandi tavoli di legno e fosse composto da uova, farina, zucchero, uvetta e pinoli (la classica frittella veneziana di adesso). Dopo la frittura venivano servite calde e cosparse di zucchero.
Nel 1700 le frittelle furono elette dolce nazionale della Repubblica della Serenissima.
In tutto il Veneto si diffusero poi ricette locali, in diverse versioni come con le mele o pere, con fiori, ortaggi, in certi casi anche con erbe spontanee e ancora con la ricotta, il semolino, il riso e la polenta.
Io oggi le ho preparate senza pinoli e in versione senza glutine sostituendo la farina di frumento con la farina mix dolci.
Ho amalgamato bene i pochi ingredienti a mano, come ho sempre visto fare da mia mamma e prima ancora da mia nonna, ho lasciato riposare l’impasto per un’ora e poi le ho fritte in olio di arachidi.
Il risultato è stato perfetto come potete vedere dalla foto.
Una volta preparate, si mantengono per bene per un paio di giorni anche se piano piano lo zucchero viene assorbito dalla frittura.
Ma qui non corrono questo pericolo perché appena cotte e cosparse di zucchero a velo, vengono mangiate tutte in un battibaleno!
Se vi piacciono le storie delle ricette della tradizione veneta, andate a vedere anche le ricette :

frittelle senza glutine
StampaIngredienti
- 200 g farina mix dolci ( oppure 150 g farina per polenta e 50 g circa di farina )
- 120 zucchero semolato,
- 100 g latte,
- 1 uovo,
- scorza grattugiata di limone biologico,
- un cucchiaino di lievito per dolci.
- Uvetta da ammollare in acqua calda e rum ( o grappa )
- olio di arachidi per friggere
- zucchero a velo per la spolverata finale
Procedimento
Prendete una ciotola e lavorate l’uovo con lo zucchero.
Unite il latte e la scorza grattugiata del un limone biologico.
( io amo unire anche un cucchiaino di aroma spumadoro).
Aggiungete la farina per dolci senza glutine e un cucchiaino di lievito istantaneo per dolci (ovviamente con dicitura senza glutine).
Lavorate bene l'impasto con una frusta manuale per alcuni minuti, fino a ottenere una pastella perfettamente liscia e omogenea, a bisogno aggiungere un po' di farina.
Preparate a parte l'uvetta passa ben lavata e lasciatela in ammollo in acqua calda con un po' di grappa o rum.
Coprite la ciotola della pastella con la pellicola trasparente e fate riposare l'impasto a temperatura ambiente per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo di riposo aggiungete l'uvetta ben scolata alla pastella.
Scaldate l’olio di arachidi in un pentolino dai bordi alti.
Verificate la temperatura con uno stecchino di legno: deve fare le bollicine quando è immerso.
Aiutandovi con due cucchiaini, prelevate un po’ di pastella alla volta e tuffatela direttamente nell'olio caldo.
Le palline di pastella devo avere la grandezza di una noce.
Il calore le farà rapidamente gonfiare e in questo modo si potranno rigirare nell’olio con facilità utilizzando una forchetta, così da ottenere una doratura uniforme.
Non appena le frittelle senza glutine risultano dorate e croccanti in superficie, scolatele con l'aiuto di una schiumarola e adagiatele in una pirofila foderata con dei fogli di carta assorbente.
Cospargetele di zucchero a velo e servitele tiepide… anche se qui vanno a ruba ancora calde!